Uccisi perché cristiani

Duemila anni fa è successo qualcosa di estremamente importante per tutta l’umanità. A Betlemme, piccolo e sconosciuto paese della Giudea è nato Gesù. Apparentemente un bambino ebreo come tanti. Circonciso a qualche giorno dalla nascita, portato al Tempio per essere offerto al Signore come tutti i primogeniti. Apparentemente nulla di strano E invece da grande ha lasciato un segno a dimostrazione che quel bambino non era semplicemente Gesù, ma anche il Cristo e anche il Figlio di Dio. Pastori e magi ne avevano ricevuto il primo annuncio di “pace in terra agli uomini amati dal Signore e di buona volontà”. E l’annuncio si è diffuso e noi ogni anno lo celebriamo.

La parola alle armi

Mi vengono i brividi a pensare a questo annuncio di pace e poi a guardarmi attorno. E’ in corso “una guerra mondiale a pezzi”, come sostiene papa Francesco. E in particolare poi chi si impegna a vivere oggi il messaggio di amore portato da quel bambino non ha vita facile. E’ tempo di persecuzione per tanti nostri fratelli cristiani che vivono in Nigeria, in Egitto e in tutte le zone di guerra del vicino oriente. Cristiani deportati o uccisi, chiese fatte saltare in aria. Uccisi perché cristiani. Uccisi perché portatori di un messaggio di pace ricevuto in eredità da quel bambino che celebriamo in questi giorni. “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato… amate anche i vostri nemici… imparate da me che sono mite e umile di cuore”. Questo messaggio disturba i costruttori e i venditori di armi, disturba gli Stati che sono impegnati nei luoghi di guerra, disturba i vari califfi che radicalizzando l’insegnamento di Maometto colpiscono a morte i cristiani e diventano terroristi che, in nome di Allah, colpiscono ieri a Parigi, poi a Nizza, a Berlino e domani chissà dove.

Un invito ai musulmani di casa nostra

Amici musulmani che vivete nelle nostre città che sono diventate anche le vostre, che condividete con noi il bisogno della convivenza pacifica, che sicuramente non sottoscrivete le stragi che colpiscono gli innocenti, perché non vi fate sentire? Perché non costringete i vostri imam a condannare i seminatori di odio che in nome di Allah seminano morte? Non solo qualche volta, ma sempre, tutti i giorni. In tutti i loro sermoni.

Il bambino di Betlemme, che anche voi onorate e riconoscete come un grande profeta, porti pace in questo mondo. Ma dobbiamo dargli una mano perché possa trovare cuori aperti al suo dono. Cominciamo dal nostro piccolo mondo. E il deserto fiorirà.musulmani-preghiera

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