Natale: chi accoglie il Signore cambia la vita

 

 Maria si alzò e andò in fretta…  Il perché e il dove è detto dall’evangelista Luca qualche riga prima: la cugina Elisabetta aspetta un bambino e la notizia gliel’ha data Dio stesso attraverso il suo angelo. Elisabetta è avanti con l’età, è già al sesto mese, il parto può riservare qualche problema e allora la cugina Maria non esita a correre per essere di aiuto, ma anche per condividere la gioia della sua maternità. Va in fretta verso la regione montuosa! L’evangelista Luca racconta l’incontro. Anche Maria è incinta e vive la trepidazione di tutte le mamme che attendono un bambino. La gioia dell’attesa e la trepidazione per una vita nuova che sta crescendo. Una gioia da condividere e un aiuto da dare. Andare verso l’altro che si trova nel bisogno. Due mamme che si incontrano e si salutano rallegrandosi reciprocamente e un bambino  che partecipa della gioia della mamma e saluta pure lui “sussultando di gioia nel grembo”.

 

Quando Gesù entra nel cuore, nasce la fretta di andare verso l’altro che ha bisogno. Chi accoglie il Signore cambia la vita, diventa capace di generare atti di amore. Soprattutto si mette in movimento. Esce dal suo guscio privato e va verso l’altro che ha bisogno. Ma nell’incontro di Maria e di Elisabetta c’è qualcosa di più. Non c’è solo condivisione di maternità, ma c’è anche e soprattutto condivisione di fede. Maria riconosce l’opera del Signore nella cugina Elisabetta già avanti in età ed Elisabetta saluta nella cugina “la madre del mio Signore”. Due storie personali che si incrociano nella scoperta dell’opera dell’unico Signore che genera comunione profonda tra di loro.

 

Natale è vicino. Il Signore è alle porte e ci viene incontro. A Natale siamo chiamati anche noi a generare incontri. Il dono di Dio che prende forma in noi, misteriosamente genera comunione e ci trasforma in comunità cristiana. La comunità dell’attesa. Mamme e bambini, donne e uomini, nonne e nonni che aspettano che il Signore generi novità nella loro vita e si incontrano. La comunità dell’attesa si fa comunità dell’incontro. L’incontro gioioso di credenti che condividono la novità di vita generata in loro dal Signore diventa comunità dell’accoglienza, pronti e disponibili verso gli altri da “andare in fretta”, come Maria, verso chi si trova nel bisogno. L’attesa, l’incontro, l’accoglienza si trasformano in misericordia.

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