Riporto, a proposito del tema dell’urlo, l’intervento fatto dalla prof.ssa Pia Lionello all’ultimo incontro di Giona a Ninive del 26 marzo u.s. L’ho trovato interessante e quindi lo suggerisco alla vostra riflessione e soprattutto alla riflessione di quelle persone che non hanno potuto essere presenti.
L’urlo: c’è quello forte, che lacera le orecchie. E c’è quello di Munch. Un urlo tanto più terrificante perché silenzioso. Ora, se io penso a questo urlo silenzioso non mi vengono in mente le persone che, anche a buon diritto, protestano urlando contro la politica e contro i poteri forti che gestiscono l’economia. Mi viene in mente l’urlo silenzioso della gente comune: penso non solo ai poveri, ma anche alle tante persone della piccola classe media che in questi anni di crisi sono passate da una condizione di relativo benessere a una condizione di difficoltà. Penso alle mamme che non trovano spazio al nido per i loro figli e che non riescono a conciliare famiglia e lavoro, penso alle tantissime persone che hanno a carico genitori anziani al limite della non-autosufficienza e per le quali pagare un servizio privato ( badanti) vuol dire letteralmente svenarsi – ma per le quali un servizio pubblico non c’è e se c’è è ridotto all’osso. Penso alle famiglie che hanno figli disabili e che si sono viste tagliare le forme di aiuto.
A queste persone una politica per l’uomo e non per il profitto dovrebbe dare risposta. Immagino la rabbia di chi vive queste situazioni e vede certi stipendi di dirigenti che hanno tagliato proprio quei servizi di cui loro avevano bisogno.