Giona fugge e Dio scatena la tempesta. L’iniziativa di Dio può sembrare sorgente di morte, ma in Giona è finalizzata a risvegliare nel credente migliori ragioni di vivere.
Quali sono le tempeste di oggi? Nella nostre città: il degrado, la violenza, le bande di minorenni, la droga, i furti…
E chi sono i colpevoli? Gli stranieri, i profughi, gli immigrati…
Che fare?
Fare come gli abitanti della grande città (Ninive), cioè curare i propri interessi e non vedere il male oppure prendere la prima nave in partenza per Tarsis e mettersi a dormire per non sentire il richiamo di Dio. Ma Dio manda la tempesta e anche la balena è dono di Dio perché Giona si salvi e ritorni al suo compito. “Il Signore parlò al pesce ed esso rigettò Giona sulla spiaggia”. Lo ributta sulla terraferma e gli ripete:”Alzati e va’ a Ninive”, interessati di “politica”, cioè della tua “polis”, della tua città! Il profeta, il cristiano, non può restare prigioniero del pesce.
Mettere la politica al centro dei propri interessi perché la politica non sia soltanto ricerca di convergenza di interessi differenti fra i vari attori sociali: imprenditori, sindacati, associazioni, mafie, ecc., ma interesse a risolvere le difficoltà economiche, sociali e morali che tormentano la maggioranza dei cittadini nel loro vivere quotidiano. E ancora: il dibattito politico deve riguardare l’educazione, la famiglia, la salute, la previdenza sociale, la giustizia, le spese militari, ecc. perché su qyesti temi non prevalga l’accordo fra i gruppi di potere, ma le esigenze di base dei cittadini. Cose da chieder anche ai nostri governanti locali, visto che tra poco avremo le elezioni.
Si ha l’impressione che manchi una politica per l’uomo, che siano venute meno le grandi passioni politiche.
Cristiano, “alzati e va’ a Ninive”!!!