Difficile dirlo oggi, ultima domenica di carnevale. Ma la Quaresima comincia proprio da qui. Dalla fine del carnevale con l’invito a far cadere la maschera e a ridiventare quello che siamo. La scelta da fare è orientata da due messaggi forti che ascolteremo nella liturgia delle Ceneri. Il primo è del profeta Gioele: “Così dice il Signore: Ritornate a me con tutto il cuore… Laceratevi il cuore e non le vesti”. Il secondo è di San Paolo: “Lasciatevi riconciliare con Dio”. Due decisioni forti: quella di mettersi in cammino verso Dio e quella di permettere a Dio di far pace con noi. Come due sguardi che si incrociano. Quello di Zaccheo che sale sull’albero per vedere meglio Gesù e quello di Gesù che alza i suoi occhi verso Zaccheo. Quando due sguardi si incrociano in modo così intenso scatta la scintilla dell’amore. Cambia la vita. Si costruiscono relazioni nuove, nuovi modi di vivere i rapporti vecchi. Tutto questo potrebbe succedere nel giorno delle Ceneri, quando, calata la maschera, ci scopriamo deboli e fragili, bisognosi di rapporti nuovi con Dio e con le persone che ci stanno vicine o alle quali noi siamo chiamati a farci vicini.
La liturgia delle Ceneri, alla quale vi invito caldamente a partecipare alle 18.30 o alle 22.00, ci avvia su questa strada riproponendoci i tre pilastri della vita cristiana, da rivisitare nei quaranta giorni della Quaresima: preghiera, carità e digiuno.
La preghiera. Relazione con Dio da rivedere e intensificare. Preghiera che parte dall’ascolto: la lectio divina dei venerdì di Quaresima (ore 19.00) è un’occasione eccellente di ascolto comunitario. Da non perdere.
La carità. Relazione con gli altri, a partire dai più bisognosi con i quali condividere qualcosa che ci appartiene: denaro, tempo, cose e altro ancora.
Il digiuno. Relazione con noi stessi, per imporre dei limiti alle nostre abitudini e non lasciarci condizionare da queste.
Tre relazioni da rivedere e purificare su cui prendere delle iniziative particolari, per portare a concretezza la voglia di cambiare.
Si parte dalle Ceneri con l’invito: “Convertiti e credi al Vangelo”. E quindi imposta la tua vita sulle indicazioni che Gesù ci ha lasciato e che sono riportate dai vangeli. Sapendo bene che quello che esce dalla nostra bocca, quello che è generato dalle nostre mani, quello che è trasmesso dai nostri sguardi, cioè tutto quello che esprimiamo attraverso la nostra persona, nasce dal nostro cuore. Nel cuore c’è la sorgente del bene e del male che generiamo attorno a noi. Ecco perché l’insistenza del profeta Gioele: “Laceratevi il cuore e non le vesti… Ritornate a me con tutto il cuore”. “Con tutto il cuore”, non solo con una parte. Se si vogliono risultati, ci vuole decisione.
Buon cammino quaresimale, amici carissimi.